Il Codice Deontologico del Musicista Professionista, come indicato nei Perchè dell’iniziativa, è innanzitutto una coraggiosa iniziativa culturale per la categoria: la nostra speranza è che abbia la massima diffusione possibile.

A tale fine chiediamo ai musicisti che vogliano aiutarci di:

  • Lasciare una dichiarazione di testimonianza sul sito del Codice (per fare questo è necessario mandare una mail con una foto e la dichiarazione);
  • Scegliere un articolo del codice e realizzare un breve video-commento per spiegarlo a studenti e colleghi. Lo caricheremo sul sito e su Youtube (per fare questo è necessario mandare una mail con l’articolo richiesto. Verrete contattati per una conferma dell’articolo, onde evitare ripetizioni e per definire a grandi linee i contenuti);
  • Diffondere l’iniziativa sui social network, condividendo i contenuti del sito o il codice;
  • Diffondere l’iniziativa nelle scuole di musica, insegnando il Codice ai propri studenti.

Stiamo cercando uno sponsor per stampare il Codice e regalarne copie alle fiere e alle scuole di musica! Avete idee?

Quanto al futuro, lo immaginiamo diviso in due fasi:

PRIMA FASE

Stiamo cercando di coinvolgere le associazioni e i sindacati del settore, oltre che i musicisti che vogliano contribuire personalmente, con la loro insostituibile esperienza, per migliorare il più possibile il Codice. Man mano che arriveranno proposte di modifica le caricheremo in una apposita sezione del sito. Il Codice non è scritto nella pietra. Essendo fatto dalla categoria stessa per la categoria, è in continuo aggiornamento.

Nella sezione Chi Siamo sono indicati le associazioni e i sindacati che stanno partecipando a tale attività di miglioramento. Così come nella sezione Proposte di modifica saranno indicati i relativi proponenti.

 

SECONDA FASE

Nonostante la nascita e la diffusione del Codice rappresentino di per sé una iniziativa culturale importante e autonoma, non possiamo nasconderci che, da sola, non risolverà i problemi della categoria. Potrà di certo darle maggiore consapevolezza, aiutarla a riappropriarsi di dignità e impegno, aiutarla a riflettere e favorire il confronto, ma senza interventi strutturali, difficilmente le condizioni della categoria potranno migliorare.

Da questo punto di vista, ci auguriamo che il Codice rappresenti una occasione per riportare all’attenzione della categoria i suoi problemi storici e favorire una unificazione delle tante realtà associative e sindacali che si occupano dei musicisti, o che sia da stimolo a risedersi attorno a un tavolo insieme per cercare soluzioni condivise.

Da questo punto di vista non abbiamo ricette preconfezionate, anche perché saranno i musicisti stessi a dire dove vogliono andare. Tuttavia, consideriamo come possibile strada l’istituzione di una Associazione Professionale dei Musicisti che si collochi nel solco della recente Legge sulle Professioni non regolamentate del 14 febbraio 2013, n. 4 (d’ora in poi “Legge 4/2013”).

La citata legge ha come obiettivo principale quello di dettare, sotto forma di soft law ovvero di regolamentazione molto leggera, alcune, poche in effetti, regole per consentire la nascita di Associazioni Professionali in tutti quei settori che, precedentemente alla legge, erano invece prive di qualsivoglia regolamentazione (e, di conseguenza, di qualsivoglia forma di tutela!).

Tali nuove Associazioni Professionali dovranno avere la vocazione di promuovere e valorizzare le competenze dei professionisti, anche attraverso la diffusione e condivisione delle regole della concorrenza leale.

Lo strumento imprescindibile, richiesto dalla Legge n. 4/2013,  attraverso cui le nuove associazioni professionali perseguono i propri  obiettivi è appunto il Codice Deontologico.

Ebbene, una strada è quella di far si che proprio il nostro Codice, aperto ai suggerimenti e alle modifiche di chiunque e non imposto dall’alto, diventi IL Codice Deontologico dei Musicisti Professionisti.

La redazione di un Codice Deontologico è quindi un passaggio necessario per dare vita ad una vera e propria Associazione Professionale dei musicisti, perché, come abbiamo detto sopra, la legge lo richiede e lo richiede ad uno specifico fine, quello di consentire l’ingresso dell’Associazione medesima, nell’ elenco ufficiale, presso il sito del Ministero dello Sviluppo Economico, di tutte le associazione istituite ai sensi della Legge 4/2013.

L’inserimento in detto elenco ha la finalità di dare, per così dire, una veste formale, di “istituzionalizzare”, seppur in modo molto lieve, le nuove associazioni, con l’evidente vantaggio di consentirne la riconoscibilità da parte di tutti.

Peraltro, la Legge 4, oltre al Codice Deontologico, richiede ulteriori adempimenti a carico dell’Associazione che voglia essere riconosciuta dal Ministero:

1) l’Associazione professionale (sempre e comunque senza vincolo di rappresentanza esclusiva) dovrebbe dotarsi di un suo proprio codice di condotta;

2) al fine di garantire il rispetto e l’attuazione di un Codice Deontologico, l’Associazione deve prevedere un sistema di sanzioni e dei individuazione degli organi titolari del potere di controllo e sanzionatorio;

3) l’Associazione, al fine di garantire la massima trasparenza, deve pubblicare sul proprio sito:

a) atto costitutivo e statuto;

b) precisa identificazione delle attività professionali cui l’associazione si riferisce (non deve trattarsi di attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’art. 2229 del C.C., e non devono essere riconducibili a una professione sanitaria o a attività o mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative);

c) composizione degli organismi deliberativi e titolari delle cariche sociali;

d) struttura organizzativa dell’associazione;

e) requisiti per la partecipazione all’associazione;

f) caratteristiche e validità dell’attestazione eventualmente rilasciata ai sensi dell’art. 7 della legge:

4) l’Associazione deve predisporre forme di garanzia a tutela dell’utente, consistenti nella predisposizione un canale comunicativo a cui tutti possono rivolgersi in caso di bisogno;

5) l’Associazione suddetta deve promuove la formazione permanente degli iscritti, anche attraverso specifiche iniziative;

6) l’Associazione deve rispettare, per quanto applicabili, le prescrizioni di cui agli articoli 6 e 7; (si tratta degli artt. inerenti la conformità della prestazione professionale alla normativa UNI la quale rappresenta “i principi e criteri generali” che disciplinano l’esercizio autoregolamentato della singola attività professionale, e il sistema di attestazione da parte delle stesse associazioni).

Non escludiamo tuttavia che vi siano altre strade (il registro dell’ex DDL 1550): siamo comunque sicuri che si debba partire dall’etica, dai doveri e da una riflessione e impegno personale.

Lungo la strada, con i compagni di viaggio che vorranno percorrerla con noi, decideremo quale sarà la soluzione più adatta a dare seguito al Codice.

 

One thought on “Futuro: le prossime tappe

  1. […] & C. Per maggiori informazioni invitiamo a leggere la sezione Iniziativa, la Storia e le Prossime Tappe. All’apertura delle adesioni, sono numerosi gli artisti che lo hanno già sottoscritto: qui è […]

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